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Chiosco ‘o Valjon

Pozzuoli

La Darsena o ‘O Valjone, è il porticciolo dei pescatori dove è possibile ammirare l’effetto dell’acqua bassa dovuto al fenomeno del bradisismo. Il nome probabilmente deriva dalla presenza in passato dei galeoni che vi attraccavano o in ricordo di una leggenda riguardante un antico galeone spagnolo sprofondato nelle vicine acque. Oggi invece, anche a causa del bradisismo, sono attraccate solo piccole imbarcazioni, i pescatori della darsena non provvedono certamente al fabbisogno industriale dei prodotti ittici della città, ma piuttosto a quello personale, quantomeno vendendo il ricavato ai numerosi ristoranti di pesce di Pozzuoli. I piccoli appartamenti al piano terra utilizzati come rimessa per le reti e deposito sono oggi diventati ristoranti, pub e bar in una graziosa cornice marinaresca. In questo angolo della città difatti è da sempre stanziata una delle principali civiltà marinare, denominata i pescatori di “abbascio o’ mare” o “dell’Assunta”, dal nome della chiesa da loro voluta. La Darsena si trova in prossimità del porto, ai piedi del Rione Terra difronte al borgo dei pescatori. Sul lato opposto dal borgo è ubicata la piccola Chiesa della Madonna Assunta, che fu edificata nel 1621 per volere della confraternita dei pescatori, intitolata alla Santa Maria della Purificazione (detta ‘Mprofecata). Dalle fonti iconografiche e cartografiche, si evince quanto sopra descritto, ovvero come la darsena veniva “vissuta” maggiormente da pescatori.

L’area della darsena, oggi, si presenta come una grande piazza rettangolare che separa gli edifici storici e il mare, caratterizzata da una pavimentazione in blocchi di pietra lavica grigia, con fughe in direzione del mare. Si dispone su due quote, la quota alta a 3,80 m slm ovvero quella di accesso ai locali commerciali e la quota bassa a 3 m slm che corrisponde alla quota della banchina. Per raggiungere le diverse quote sono state progettate delle gradinate ed una grande rampa che corre lungo lo slargo circolare, con pavimentazione di blocchetti in leucitite di forma quadrata disposti a 45° (i cosiddetti sampietrini) che capeggia la grande piazza. L’area prospicente gli edifici storici viene data in parte in concessione ai locali al piano terra ed in parte è utilizzata come luogo di passeggio per i cittadini e non, l’area invece a quota più bassa presenta una delimitazione con paletti che distingue la strada carrabile dalla banchina.

Il progetto di riqualificazione dell’area di cui al programma P.I.U. EUROPA, approvato dall’amministrazione comunale, prevedeva l’installazione di un chiosco ottagonale, in luogo a quello precedente addossato al muretto.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura a carattere temporaneo, in sostituzione del precedente chiosco, ad oggi demolito, con destinazione d’uso commerciale, posto nello spiazzo verso il mare. L’opera, in variante rispetto al progetto approvato secondo il programma P.I.U. EUROPA, recependo le istanze comunali, si riporta in questa nota la diversa progettazione. I motivi sono legati alla qualità dello spazio urbano che si è venuto a creare e dal quale risulta influenzata l’opera di valorizzazione. Il nuovo chiosco, nel ricordare le strutture temporanee canoniche dell’800 e del 900, quali fra tutte la Cassa Armonica nella Villa Comunale di Napoli, si integrerà nel contesto identitario e tradizionale del borgo puteolano. Il concept di progetto parte proprio dalla geometria semplice della Cassa Armonica, un decagono, che si eleva su una pedana circolare con montanti di ferro, coperta da una copertura in vetri bicromi, di colore giallo e ceruleo, mentre colonnine di ferro e traliccio metallico ne costituiscono la leggera ed elegante struttura. La semplice geometria viene trasformata ed allungata lungo il lato est-ovest, per permettere l’inserimento di tutti i comfort per la realizzazione di un chiosco. I lati del chiosco sono costituiti da pannelli in metallo, che ospitano vetrate ad arco, sormontate da una decorazione traforata che filtra la luce attraverso fori, donando maggiore leggerezza al manufatto, aperto alla piazza e al mare. La copertura si adatta perfettamente alla forma di decagono allungato, separata dalla struttura sottostante da uno sbalzo caratterizzato da vetri colorati in giallo, verde, blu e azzurro. Pertanto il chiosco è concepito come un vero e proprio arredo urbano che migliora le possibilità del sito, fornendo confort ai passanti che potranno accomodarsi e godere del borgo puteolano.

L’opera copre una superficie coperta di 15,20 mq e scoperta di 12,86 mq, come il vecchio chiosco dismesso, ed ha un’altezza di 4,50 ed una cubatura di 59,00 mc.

Si può concludere che le opere eseguite, consistono di fatto nella realizzazione di un elemento che ha fatto parte della memoria collettiva della comunità puteolana. Pertanto tale intervento è conforme agli strumenti urbanistici generali e vigenti ed al regolamento edilizio e rispettosi delle caratteristiche paesaggistiche del contesto.