Lo Scoglio
Pozzuoli
Lo stabilimento balneare Lido lo Scoglio-Lido di Nerone è uno stabilimento compreso tra la Ferrovia Cumana ed il mare, si tratta dell’ultimo lido del litorale di Lucrino sottostante la Collina di Tritoli, a confine con il Comune di Bacoli e separato dalla strada via Miliscola e dalla Ferrovia Cumana dalle “Terme Stufe di Nerone”. Il Lido situato in riva al mare, ai piedi del Monte Grillo, dove è possibile immergersi nelle acque bollenti in apposite vasche situate sulla spiaggia. Tale complesso balneare sorge ai piedi del monte Tritoli nel quale era localizzato un antico laconicum (sauna) realizzato dai Romani nella collina tufacea di Tritoli e conosciuto nel medioevo come Sudatorium Trituli o Sudatorium Magnum, situato al di sopra della galleria della ferrovia Cumana, e consistente in alcune stanze rettangolari fornite di letti in tufo dalle quali si dipartono due profondi cunicoli che si addentrano per circa 80 m all’interno della montagna.
Lo stabilimento si sviluppa su una linea di costa di circa 110 metri. L’accesso al complesso avviene in uno spiazzale da un viale presente in curva a via Miliscola, da tale spiazzale si può accedere attraverso una scala in cemento armato al solarium Corpo B e quindi agli spogliatoi ed al corpo A oppure si può eccedere ad una corte attualmente utilizzata come parcheggio che divide il corpo residenziale (corpo D), il locale tecnico ex docce all’aperto (corpo E) e la sala ristoro ex refettorio all’aperto (corpo F) prospicente all’altro solarium (G).
Il corpo A è un corpo di un solo livello, di dimensioni in pianta di 30,90 m e 4,00 m per un’altezza di 2,2 m, a ridosso della spiaggia ad una quota +1,60 m slm, nato come cabine con Licenza Edilizia n°43 del 1976, e tramite un cambio di destinazione d’uso riscontrato dal Progetto di risanamento conservativo e riqualificazione attualmente è utilizzato come una zona relax in cui ci sono panche e sedute. Dal corpo A attraverso una scala in cemento interna coperta da pensilina in vetro, si può accedere al corpo servizi/bagni femminile.
Il Corpo B, nato, dalla Licenza edilizia , come terrazza su cui vi era una sala, che nel 1991, dopo un incendio, è stata demolita, è identificato come un solarium con una pavimentazione in cotto a spina di pesce e con un parapetto in legno. Il solarium (A) ed il solarium (B) sono posti ad una quota di un 1,20 m più alta rispetto ad un terrazzo in piastrelle in cemento tramite il quale, attraverso dei gradini che portano ad una quota pari a 2,00 m slm, si raggiunge un edificio avente varie destinazioni d’uso, quali cucina, lavanderia, servizi igienici, dispensa e ufficio, costruito in muratura ad un solo livello, di dimensioni 21,77 m e 6,10 m, rivestito all’esterno da intonaco bianco e all’interno da piastrelle quadrate bianche e verdi (corpo C). Tale corpo nasce con Licenza Edilizia e la funzione non risulta essere alterata.
Attraverso pochi gradini, dal terrazzo prima descritto, si giunge ad un altro solarium (corpo G) di dimensioni 32,10 m e 10,25 m posto ad una quota pari a 2,00 slm più alta rispetto alla sabbia, pertinente all’area ristoro ex refettorio (corpo F). Il solarium nasce come terrazza per cure elioterapiche con Licenza edilizia , e ad oggi risulta compatibile con l’originaria struttura, per consistenza e caratteristiche. L’ex refettorio della GIL attualmente sala ristoro ha una struttura in legno lamellare sormontato da una capriata lignea con altezza minima di 2,30 m e massima di 3,90 m sulla quale è posta una membrana impermeabilizzante. Nato come refettorio all’aperto con Licenza edilizia , nel tempo ha subito una variazione dell’organismo strutturale da capriate in ferro poggiate su pilastri circolari in cemento armato, in capriate in legno lamellare. Parallelamente a tale corpo si pone la zona residenziale (corpo D) nata con Licenza edilizia come dormitorio composto da 14 locali terranei e 4 locali accessori; ad oggi la destinazione d’uso non risulta essere cambiata, fatta eccezione per una diversa distribuzione interna, tale che l’edificio di dimensioni 58,50 m e 10,00 m, è composta da 10 appartamenti, ognuno di 5,00 m e 8,00 m, suddivisa in zona giorno con angolo cottura e divanetto e zona notte con bagno; è rivestito da intonaco bianco ed il prospetto è scandito dall’alternanza tra porte e finestre. Ad est di tale corpo c’è un edificio ad L, nato come ex docce all’aperto della ex GIL di cui non è stato reperita alcuna documentazione ufficiale che ne accerti la legittimità, ad oggi utilizzato come deposito di dimensioni 2,80 m e 16,65 m per un lato, e 2,80 m e 8,00 m per l’altro lato (corpo E).
Il progetto di riqualificazione del complesso balneare che si descriverà nel seguito è stato basato sullo studio della sua identità facendo riferimento alla documentazione iconografica e all’evoluzione del territorio nel quale ha sede.
Infatti, l’area di Lucrino, durante il secolo scorso, ha subito una profonda evoluzione, trasformandosi da luogo destinato alle attività ricettive balneari a territorio in cui consistono attività industriali – in via di dismissione – e aree residenziali. Negli ultimi anni il litorale di Lucrino ha rivisto fiorire il suo litorale attraverso la riqualificazione dei complessi balneari che ospita. L’obiettivo è quello di effettuare un progetto di restauro e valorizzazione che miri a rispettare il contesto in cui si innesta ed a mitigare l’impatto ambientale.
Il progetto prevede la rigenerazione dell’intero complesso balneare attraverso l’eliminazione di tutte le opere abusive, il restauro delle superfici degli edifici esistenti.
Le soluzioni che si propongono puntano ad effettuare una riqualificazione dell’intera area mediante:
- la demolizione di opere non identificate da documentazione di legittimità;
- trasformazione del parcheggio asfaltato in grande corte verde;
- restauro delle architetture esistenti.
Il concept progettuale si basa sullo studio approfondito dei flussi e dei percorsi dell’intero complesso balneare per migliorare il comfort dell’utenza e riportare le opere alla bellezza ed integrità che li contraddistinguevano negli anni ’80 ed anni ’90 del ‘900, che non può prescindere dalla completa rinnovazione degli impianti utilizzando la falda acquifere presente nel sottosuolo dello stabilimento.
L’accesso al complesso avviene in uno spiazzale da un viale presente in curva a via Miliscola, da tale si può accedere attraverso uno spazio che divide il corpo del dormitorio (corpo D) ed il corpo (C), accesso 1,oppure attraverso una scala in cemento armato al solarium Corpo B, accesso 2. I due accessi differiscono dal punto di vista funzionale e logistico in quanto l’accesso 1 immette l’ospite all’interno del parco/corte verde e ai residence (corpo D); invece l’accesso2 ha la funzione di immettere l’ospite sul solarium del corpo B e godere delle terrazze elioterapiche. L’ex parcheggio sarà un parco verde caratterizzato da percorsi in pavimentazione di tipo drenante, sul quale verrà installata una piscina sopraelevata che sfrutterà l’acqua termale naturale a beneficio dell’utenza che sceglierà di posizionarsi nel parco verde e non sulla spiaggia o sulle terrazze elioterapiche. Per ottimizzare la connessione tra i corpi e migliorare l’aspetto complessivo delle opere è stata prevista l’istallazione di pergole removibili in legno.
I nuovi dehors-tettoia, realizzati con materiali naturali e tradizionali come il legno, fungeranno da elemento architettonico/decorativo ben inserito nel contesto, ma anche uniformante e qualificante dell’intero complesso. Saranno realizzate con altezze pari o minori di quelle degli edifici a cui si accostano, quindi altezze e dimensioni limitate, per tale motivo non risultano di ostacolo alle vedute panoramiche e paesaggistiche del contesto. Si prevede, inoltre, l’utilizzo del numero minimo di pilastri necessario, al fine di realizzare una struttura aperta e di basso impatto. Dalla corte sarà possibile accedere ai vari corpi preesistenti che subiranno, in parte, delle variazioni. Il locale tecnico e deposito, corpo E, sarà oggetto di demolizione spontanea per permettere l’installazione di una struttura prefabbricata, che ospiterà un deposito per l’attrezzatura balneare. Il corpo C ospiterà il punto di accoglienza, il blocco servizi e la cucina, e sarà caratterizzato dalla presenza di un corridoio di collegamento coperto per accedere al corpo C1, da quale, sfruttando la copertura delle pergole prima descritte, si accede al corpo A, una zona relax coperta dove sarà ripristinata l’antica ripartizione delle cabine, dotata di accessi per i bagni, e panche e sedute, permettendo agli utenti di godere delle acque termali naturali. La pavimentazione di tipo drenante della corte prosegue fin sotto la tettoia della sala ristoro all’aperto (ex refettorio) per terminare sul solarium, indicato come corpo G.