Palazzo Ferretti –
Museo Archeologico Nazionale Marche
DEPOSITI APERTI – L’ACCESSIBILITÀ AL PATRIMONIO INVISIBILE
La sede del museo Archeologico di Ancona (MANMA) è situata, dal 1958, presso lo storico palazzo Ferretti di Ancona, il quale prospetto principale affaccia sull’attuale via Gabriele Ferretti ed in parte su Piazza del Senato, mentre il prospetto posteriore su via Papa Giovanni XXIII. L’edificio venne realizzato attorno la metà del XVI secolo su volontà di Angelo di Girolamo Ferretti, tornato ad Ancona dopo tre anni di esilio. La forma attuale del palazzo è attribuibile a imponenti lavori di ampliamento avvenuti nel corso del ‘700, che inclusero l’edificazione della torre medioevale, cui resti sono visibili al piano interrato -1 e al piano terra. Ulteriori ampliamenti sono da ricondursi alla prima metà dell’Ottocento.
A causa dei bombardamenti che afflissero la città durante la seconda guerra mondiale, molti furono i danni registrati, anche per Palazzo Ferretti e per l’adiacente monastero degli Scalzi, che poi verrà annesso al Museo. Ciò rese necessaria la realizzazione di interventi di remissione dai danni bellici a partire dagli anni ’50 del Novecento, alla quale si sommò la ricostruzione del ex convento dei Carmelitani con struttura portante in c.a. In questo periodo il Palazzo, come l’ex convento, venne alienato, diventando di proprietà statale. La realizzazione di una serie di interventi volti a creare connessione tra i diversi corpi di fabbrica che compongono il palazzo rappresentarono il preludio alla destinazione d’uso Museale cui l’edifico era destinato. Nel 1955 finalmente iniziarono i lavori di riassetto interno che mirarono ad unire l’ex monastero di San Francesco alle Scalze al palazzo. Lo stesso, inoltre, una volta acquisito, fu interessato da lavori volti a convertire l’edificio da residenziale a museo. Altri importanti interventi vennero realizzati post terremoto del 1972 che colpì la città di Ancona: questi interventi furono quasi tutti strutturali, volti al consolidamento statico della struttura, alla sostituzione di molti solai lignei con una nuova orditura metallica e con soletta in c.a., puntando al miglioramento del dialogo strutturale tra elementi non perfettamente ammorsati fra loro, come per esempio i muri perimetrali con quelli di spina. Per quanto riguarda il piano seminterrato -1 nel 1978 si procedette allo svuotamento delle volte e alla realizzazione del soprastante solaio con tavelloni poggiati su muriccioli in mattoni.
Pur essendo cambiata di molto la configurazione negli anni, frutto di ampliamenti e di annessioni, palazzo Ferretti ha sostanzialmente mantenuto esclusivamente due funzioni: quella di residenza nobiliare per la famiglia Ferretti e quella di Museo in seguito all’acquisizione da parte dello Stato.
L’obiettivo generale del progetto, si incentra sulla volontà di rendere accessibili parte delle aree adibite a magazzino e procedere a un riassetto funzionale delle aree adibite allo stoccaggio dei reperti, procedendo ad una parziale apertura al pubblico di alcuni ambienti. Per i lavori di restauro si riportano sinteticamente ma non esaustivamente le seguenti principali attività:
- Pulitura delle superfici dei resti archeologici;
- Restauro delle superfici architettoniche;
- Consolidamento murature;
- Adeguamento delle aperture dei vani in muratura portante;
- Ripristino dei serramenti con nuovi infissi in legno e vetrocamera;
- Installazione di nuovi servizi igienici;
- Adeguamento impiantistico elettrico;
- Opere impiantistiche idrico sanitarie.
1.Superfici architettoniche
La sala di accesso al livello -1 presenta una porzione di parete frutto di passate campagne di scavo archeologico. La parete versa attualmente in uno stato di avanzato degrado e non risulta adeguatamente valorizzata. Questa sarà oggetto di una adeguata pulitura, tramite lavaggio in acqua deionizzata ed eventuale rimozione meccanica tramite pennelli o altro strumento a supporto del restauratore. Ove necessario si prevedono eventuali puntuali interventi di consolidamento. La stessa sarà poi valorizzata attraverso impianto di illuminazione con faretti a soffitto che produrranno un gradevole effetto scenografico.
2.Pavimentazioni
La maggior parte delle pavimentazioni risultano eterogenee in forma e materiale si presentano in un discreto stato di conservazione, ove esistente. Per cui, si rendono necessari interventi di levigatura, arrotatura e lucidatura dei pavimenti sia di quelli in cotto, di epoche e stili differenti, che sia quelle in laste di travertino. Questo tipo di intervento si rende necessario per donare alla superficie una adeguata resa estetica in linea con le esigenze di fruizione per gli ambienti aperti al pubblico oltre che funzionale per garantire una migliore pulizia e manutenzione. Per garantire la sicurezza da parte del personale e dei visitatori potrebbe rendersi necessaria qualche puntuale sostituzione di elementi. Le diverse quote sono raccordate attraverso la realizzazione di piccole rampe realizzate con lo stesso materiale della pavimentazione. Il corridoio dei mosaici è percorso in tutta la sua lunghezza da un cavedio a pavimento per il passaggio dei cavi elettrici, attualmente chiuso esclusivamente da lastre di travertino posate direttamente sul vuoto senza alcuna struttura di sostegno, che a causa del passaggio ripetuto dei carrelli per la movimentazione dei resti, sono soggette a inevitabile rottura. Le porzioni di pavimento ai lati del cavedio consistono in due strisce di pavimento in cotto dal basso valore estetico che non si prestano alla futura funzione espositiva dell’ambiente. Per questo motivo si è deciso di demolire l’intera pavimentazione e procedere con l’installazione per tutta la superfice di lastre di travertino come negli ambienti di ingresso e corridoio anfore. La maggior parte degli ambienti presenta quote differenti, motivo per il quale si è reso necessario adeguare le rampe esistenti o provvedere alla realizzazione di nuove rampe removibili. Nel primo caso si garantisce la continuità di materiale, nel secondo si sovrappongono alla pavimentazione esistente. La rampa progettata, a servizio del nuovo blocco servizi, è del tipo in conglomerato cementizio con livellamento del massetto esistente, rifinita con lastre di travertino in continuità con l’ambiente d’ingresso.
3. Murature
Le pareti di tutti gli ambienti al piano seminterrato -1 saranno oggetto di una completa revisione e soggetti a puntuale o totale scarifica dell’intonaco, in tutti gli ambienti aperti al pubblico, in relazione al loro stato di conservazione, mentre tutte saranno sottoposte ad una successiva ritinteggiatura al fine di garantire il massimo livello prestazionale e di gradevolezza estetica degli ambienti. Il nuovo strato di intonaco posto in opera consiste nell’apposizione di una miscela traspirante a base di calce adeguata agli ambienti interrati caratterizzati da una scarsa circolazione d’aria oltre che per pareti contro terra caratterizzate da un elevato tasso specifico di umidità. La tinteggiatura avverrà tramite idropittura traspirante di colore bianco, al fine di scongiurare il distacco tra la tinta ed il sottofondo. Il completo rifacimento dell’intonaco è necessario nella sala studio caratterizzato da problematiche di infiltrazione d’acqua legata alla presenza della terrazza superiore e nella biblioteca di oggetti che attualmente presenta una controparete, rimanenza del vecchio allestimento, che ha provocato uno scarso ricircolo dell’aria che ha portato ad uno scollamento e distacco dell’intonaco dal suo sottofondo.
-Consolidamento delle murature
Gli ambienti non destinati al pubblico quali le sale ad esclusivo uso del personale, sono caratterizzate da una muratura in laterizio a faccia vista, in un cattivo stato di conservazione, in questi ambienti sono previsti gli interventi di pulitura e preconsolidamento propedeutici al successivo intervento di consolidamento del paramento e successiva reintegrazione dei giunti. Le pareti in oggetto verranno lasciate con gli elementi in laterizio a vista e non saranno intonacate.
– Adeguamento delle aperture dei vani in muratura portante;
In questa voce rientra l’ampliamento del vano di accesso al corpo servizi, attualmente di dimensioni non a norma per il passaggio di persona su sedia a rotelle. Si prevede, dunque, la demolizione di una porzione di 10 cm per lato della muratura esistente e creazione della nuova piattabanda adeguata al nuovo vano. All’interno di questa categoria può rientrare anche la rimozione del battiscopa in travertino, ove presente, in corrispondenza di tutti i passaggi. Lo spessore considerevole di 5 cm, riduce enormemente il passaggio, motivo per cui si è deciso di rimuoverlo in maniera da adeguare allo standard di legge il passaggio tra le sale.
– Ripristino dei serramenti con nuovi infissi in legno e vetrocamera;
Si prevede lo smontaggio degli infissi non adeguati in numero pari a 4 di cui, due nella sala studio, consistenti attualmente in due infissi in acciaio a vetro singolo, ed altri due in legno appartenenti al laboratorio di restauro. Si prevede la rimozione e sostituzione con infissi moderni in legno ad alte prestazioni. Il telaio reggerà vetri a luce intera così da garantire il massimo irraggiamento solare agli ambienti. Si prevede in oltre la rimozione e sostituzione del portone di accesso al laboratorio di restauro al piano -2.
4. Installazione di nuovi servizi igienici;
L’apertura al pubblico di alcuni ambienti al piano seminterrato -1 richiede necessariamente l’installazione di un blocco servizi, questo si deciso di collocarlo all’interno dell’ambiente C, tramite la creazione di un box prefabbricato che occuperà il vano solo in parte.
Il blocco servizi ospita al suo interno due bagni l’altro senza separazione uomo donna, di cui uno destinato a portatori di Handicap, l’antibagno verrà allestito con un lavabo doppio, specchio e le forniture necessarie. Il modulo che ospita i servizi consiste in un box, montato in opera, con struttura portante in alluminio e pareti in cartongesso trattato adeguatamente per resistere agli elevati tassi di umidità tipici degli ambienti destinati a servizi igienici e privi di ricircolo naturale dell’aria. La struttura, di altezza 2,30, viene ancorato a pavimento tramite bulloni, verrà dotata di due porte, una di accesso dall’esterno ed un’altra ad esclusivo uso del personale, che servirà per accedere alla restante parte dell’ambiente chiusa al pubblico. Si prevede in oltre la realizzazione di una porzione di pavimento in mattonelle di gres, esclusivamente in corrispondenza del box, per la restante parte dell’ambiente non si prevede la posa in opere di pavimenti, oltre che di massetto in conglomerato per la posa in opera degli impianti. Tra le opere edili rientra anche l’ampliamento del vano di accesso alla sala, attualmente di dimensioni non a norma per il passaggio di persona su sedia a rotelle. Si prevede, dunque, la demolizione di una porzione di 10 cm per lato della muratura esistente e creazione della nuova piattabanda adeguata al nuovo vano.
Il nuovo laboratorio di restauro posto al piano -2 richiede l’installazione di un servizio igienico a servizio del personale, per questo motivo si è deciso di proporre la stessa alternativa tecnica del piano superiore. In questo caso il box si presenta dimensioni inferiori al precedente, di un 1.80 x 1.80, atto ad ospitare solo un lavabo e un servizio igienico.
5. Progetto di allestimento
All’interno del progetto di allestimento rientra la progettazione di due grandi sistemi espositivi: i supporti per i mosaici e i supporti per le anfore.
– ANFORE: La scelta del supporto a sostegno delle anfore è ricaduta sulla medesima alternativa tecnica acquistata per l’allestimento della sezione espositiva Romana, non oggetto di intervento. L’alternativa tecnica consta di due elementi metallici, un anello inferiore ancorato alla parete tramite piastra metallica e bulloni ed una staffa superiore, sempre in metallo e ancorata alla parete, che entra all’interno dell’anfora per evitare il suo ribaltamento. La scelta delle anfore da esporre si rimanda alla direzione, purché non eccedano i 40 cm di diametro al fine di non ridurre la luce netta del corridoio e consentire un agevole passaggio al pubblico ed al personale museale. Proprio per limitare le interferenze al passaggio dei carrelli del personale musale, si prevede l’installazione ad almeno 90 cm da terra.
– MOSAICI: Per i mosaici ed epigrafi si è deciso di ricorrere ad una soluzione che consentisse di esporre il maggior numero di frammenti possibili, tramite la realizzazione di una struttura modulare in acciaio. Ogni modulo si compone di un telaio metallico principale realizzato tramite profili metallici forati dalla sezione ad U, questa si ancora sia alla parete tramite elementi metallici e a pavimento tramite la creazione di un giunto a bicchiere in cls, all’interno del quale si affogano bulloni prigionieri che serviranno alla giunzione delle piastre inferiori di ogni montante. I correnti orizzontali, consistenti in profili metalli tubolari, che si fissano ai correnti principali tramite bullonatura, la distanza reciproca tra i correnti orizzontali può essere periodicamente modificata o spostata in relazione alle esigenze espositive. L’ancoraggio dei mosaici alla struttura in acciaio avviene superiormente e inferiormente tramite zanche metalliche che sostengono inferiormente il mosaico e superiormente evitano il suo ribaltamento. La presenza dei fori sugli elementi tubolari, permette anche in questo caso la massima flessibilità nella scelta dell’allestimento e possono essere smontate e spostate in relazione alle esigenze specifiche.